Perchè RFID
Nel corso di questi anni le implementazioni, a livello mondiale, di sistemi che utilizzano la tecnologia RFID sono stati molteplici e nei più svariati settori: – gestione retail – gestione magazzino – controllo accessi sia a livello umano, animale o veicolare – tutela anticontraffazione – gestione tracciabilità prodotti interni all’azienda – gestione tracciabilità prodotti esternamente all’azienda – automatizzare fasi operative – sicurezza – etc…
Le aziende che hanno deciso di puntare sulla radiofrequenza sono diverse sia, come abbiamo visto sopra, per tipologia ma anche per nazionalità, dimensione e fatturato. Questo trend positivo ha colpito anche l’Italia, le sue aziende e le sue attività commerciali. Durante gli anni abbiamo potuto constatare un incremento costante delle richieste in ambito RFID. Parallelamente abbiamo appurato che anche la cultura media in materia è cresciuta e gli stessi imprenditori hanno cominciato a capire e a metabolizzare meglio i vantaggi che questa tecnologia permette di conseguire. Se dovessimo cercare un fattore comune tra tutti i progetti studiati, eseguiti o immaginati, sicuramente questo sarebbe la volontà di aumentare l’efficienza dei propri processi. Infatti se dovessi rispondere a una domanda diretta: “Cosa fa l’RFID?”, risponderemmo serenamente “Crea ’efficienza”. La cosa fondamentale è capire come la si può raggiungere e soprattutto come ottenerla a fronte di un investimento studiato e calcolato a tavolino, in quanto, oggigiorno, le aziende hanno sempre più la necessità di investire in modo oculato.
Quali sono gli obiettivi che un magazzino RFId consente di raggiungere. Prima di addentrarci nella spiegazione del perché sia utile una tale infrastruttura , è opportuno spiegare cosa può essere . Il magazzino RFId è uno stabile, uno stock, o un luogo che si interattivo che comunica con noi, che ci aiuta nella operatività quotidiana che ogni giorno si sviluppa la suo interno , da un’ entrata merce ad un prelievo di componenti e/o materia prima, da un cambio di ubicazione ad un carico di prodotto finito. Per consentire a questo sistema magazzino di avere tali capacità dobbiamo attrezzarci di infrastrutture per WI_FI per le comunicazioni con il sistema centrale e disporre di antenne reader stampanti e tag Ma quali sono i benefici nel configurare una simile sistema/struttura Le migliorie che possiamo riscontrare sono molteplici, le più evidenti ed immediate riconducono al tempo che i gli operatori andranno a risparmiare in tutte le operazioni svolte.
In secondo piano non per importanze ma per percezione troviamo :
1- Conoscenza sicura della posizione e quantità di uno specifico materiale e della singola matricola, evitando cosi la ricerca fisica del prodotto da parte dell’operatore.
2- Conoscenza accurata del periodo di giacenza dei materiali (in caso di materiali con scadenza, ci permette di evitare sprechi di prodotti).
3- Forte compressione dei tempi di inventario di magazzino, svolto ormai in poche ore ( o minuti nel caso lo stock non abbia dimensioni elevate)
Questi elencati, sono solo alcuni degli innumerevoli vantaggi che un magazzino RFId può portare alla nostra azienda. Ora, vi stare chiedendo come si possa creare uno Stock in RFID ? Quali siano i requisiti fisici minimi (condizioni necessarie) per farlo?
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Il codice a barre, nato negli anni 50,
è stato il protagonista di una vera e proprio rivoluzione nella codifica dei prodotti. Presentato come unico modo, relativamente semplice, per codificare le informazione in maniera leggibile elettronicamente, si è poi sviluppato in una vera e propria moltitudine di famiglie. Oggi il mondo dei codici a barre si è ulteriormente espanso grazie all’avvento dei codici bidimensionali e stacked (ad esempio datamatrix, PDF417,..) capaci di una alta densità (ovvero la capacità di condensare le informazioni) e, soprattutto, di una capacità di autocorrezione del dato corrotto. Figura 1: il codice lineare EAN13 ed il codice bidimensionale DataMatrix Per parlare di una comparazione tra il mondo RFId ed il mondo barcode bisogna prima scoprirne le fondamentali caratteristiche e successivamente evincerne le differenze.
Barcode Metodo di codifica visivo (sia a matrice che a barre);
Densita’ di codifica: medio bassa per i lineari, alta per i bidimensionali.
Sicurezza: il lineare ha capacità di intercettare errori di lettura (ma non di correggerli), il bidimensionale ha la capacità di correggere gli errori di lettura (il numero massimo di dati correggibili dipende dalla ridondanza introdotta).
Punto di forza: stampare un barcode e’ un’operazione che si effettua semplicemente con una stampante di etichette e non richiede costi aggiuntivi.
Punto debole: il barcode deve essere a vista e la lettura viene effettuata un elemento alla volta.

RFId Metodo di codifica tramite scrittura all’interno di una memoria non volatile;
Densita’ di codifica: medio alta (generalmente superiore ad un codice lineare).
Sicurezza: password di accesso rendono sicuro il dispositivo; la capacità di correggere o rilevare errori dipende dagli algoritmi che si utilizzano.
Punto di forza: sono permesse letture multiple (fino alla lettura contemporanea di un pallet completo; caratteristica però dipendente dalla banda e dal tipo di RFId) e non necessariamente devono essere a vista.
Punto debole: le distanze di lettura dipendono molto dai materiali che circondano i transponder. Programmare un transponder e’ una operazione che viene effettuata tramite apparati appositi che si installano sulle stampanti per etichette e il transponder e’ un elemento avente un costo proprio.
Da un’analisi delle caratteristiche riportate sopra si evince che i due prodotti hanno metodi completamente differenti. Inoltre si tenga presente che una infrastruttura in grado di programmare RFId è in grado anche di stampare barcode, ma non viceversa.
L’utilita’ primaria dell’RFId si evince nella lettura multipla e nella non necessità di vedere l’etichetta stessa, caratteristiche che permettono la collezione di dati a distanza.





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